Una notizia che farà felici tutti gli amici appassionati di cambiamenti evolutivi che, come me, sognano già a marzo le calde sere d’estate tra barbecue all’aperto e frinire di cicale.
Le specie invasive di zanzare si sono adattate più velocemente ai cambiamenti climatici.
Nello studio pubblicato su American Naturalist (news su Nature del 1marzo) e condotto all’università di Georgetown sulla zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus), il prof. Peter Armbursten e i suoi colleghi hanno monitorato tra il 2005 e il 2008 i cicli di sviluppo e di vita delle zanzare tigre a varie latitudini, tra gli Stati Uniti e il Giappone (luogo di origine). Il parametro utilizzato dal professor Armbursten è stato il fotoperiodo, ovvero la lunghezza della durata del giorno richiesto per indurre gli insetti alla diapausa. Questo processo prevede una notevole riduzione delle funzioni vitali ed è utilizzato dagli insetti per superare i periodi in cui le condizioni climatiche sono avverse (l’equivalente del letargo di alcuni mammiferi). Le misure sono state confrontate con quelle effettuate 20 anni prima nelle stesse zone e i risultati dimostrano un processo di evoluzione adattativa avvenuto in tempi brevi. Eccezionalmente brevi in termini d’evoluzione. Una risposta al cambiamento stagionale che è tra i più veloci adattamenti documentati in natura.
Che … caso.
L’interesse su queste ricerche, per molti (moltissimi, veramente tanti) è legato soprattutto all’ipotesi di uno sradicamento delle zanzare in climi temperati. Ma questo non è l’obiettivo del prof. Armburster (ci mancherebbe, ci campa!) che afferma: “Si può essere in grado di capire come intervenire sui meccanismi che regolano la diapausa e la sensibilità al fotoperiodo per tenere l’Aedes albopictus fuori dalle regioni temperate, tuttavia ciò che è importante è che questo tipo di studi si dimostra un sistema molto duttile per affrontare questioni fondamentali in ecologia e biologia evolutiva.”
Un vero e proprio esperimento naturale per tenere traccia degli adattamenti evolutivi degli animali legati al clima e ai suoi cambiamenti.
Insomma dimenticate l’ipotesi di fare una bella grigliata in bermuda e canotta senza qualche simpatico ospite che si nutra di un po’ di voi. Le zanzare, soprattutto le specie invasive, si adattano molto velocemente. Per i vegetariani potrebbe essere la giusta punizione per i vostri gusti alimentari. Per gli antievoluzionisti, magari, solo il nuovo fastidio di D.
La pagina sul sito dell’università di Georgetown ospita una interessante intervista al prof. Armbursten dove vengono presentate le attività del suo laboratorio e dalla quale sono state estratte alcune risposte per questo post: http://www1.georgetown.edu/college/research/37901.html
Bevete e ammazzate le zanzare con moderazione.